Nei casi accertati di “shopping compulsivo”, si ha diritto alla nomina di un amministratore di sostegno finalizzato al recupero di un sano rapporto con il denaro.
Amministratore di sostegno in caso di shopping compulsivo
Il Tribunale di Varese, infatti, ha deciso che, nei confronti della persona affetta da tal disordine comportamentale, possa esser nominato un’amministrazione di sostegno, in quanto l’irrefrenabile propensione al consumo e agli acquisti può considerarsi una vera e propria menomazione psichica che incide negativamente sull’autodeterminazione del soggetto che ne è affetto.
Nel caso di specie, una giovane donna, affetta da shopping compulsivo, era arrivata nel giro di poco tempo ad accumulare un debito pari 50.000 € derivanti da acquisti mediante carta di credito.
Il Giudice varesino, a seguito della richiesta della madre della giovane, ha ritenuto di accogliere il ricorso per la nomina di un amministratore di sostegno utile a far recuperare alla giovane donna, un sano rapporto con il denaro.
Il fondamento di tale decisione è stato rinvenuto nella Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ampliando anche alle persone affette da shopping compulsivo, l’applicazione delle norme previste dall’ordinamento per la tutela e la salvaguardia della persona incapace.
Chi è l’amministratore di sostegno
L’amministratore di sostegno è una figura prevista dal nostro ordinamento giuridico con il compito di assistere e rappresentare una persona che, a causa di una menomazione fisica o di un’infermità o di una menomazione psichica, si trovi nell’impossibilità di far fronte ai propri bisogni o interessi.
L’amministratore di sostegno è nominato con decreto motivato dal Giudice Tutelare. Successivamente alla nomina e al giuramento, l’amministratore di sostegno avrà il compito di assistere, prestare assistenza e rappresentare il beneficiario per tutti quegli atti previsti nel decreto di nomina.
Tra le condizioni per la nomina di un amministratore di sostegno l’articolo 404 del codice civile parla di una infermità o una menomazione fisica o psichica. Non è richiesto che tali condizioni debbano essere permanenti, essendo sufficiente anche la natura temporanea.
Il beneficiario conserva la piena capacità di agire relativamente agli atti per i quali non è stata prevista l’assistenza o la rappresentanza dell’amministratore di sostegno.
Chi può chiedere la nomina dell’amministratore di sostegno
L’articolo 406 del codice civile specifica chi possa chiederne la nomina. La norma richiama i soggetti che possono chiedere l’interdizione dell’interdicendo, ovvero fa riferimento all’art.417 c.c e quindi ai seguenti soggetti:
Il coniuge o la persona stabilmente convivente;
I parenti entro il quarto grado;
Gli affini entro il secondo grado;
Il tutore o il curatore del beneficiario;
Il pubblico ministero.